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Giorgio Bompadre

Ancona, 1929 – Urbino, 2005

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Untitled, 1969

Giorgio Bompadre nacque ad Ancona nel 1929, fu pittore e incisore. Gli esordi furono nella città natale: autodidatta, sorretto da intense letture e dall’esercizio della scrittura (poesia e teatro) divenne noto nella cerchia familiare e amicale per la qualità dei suoi disegni. Frequentò la scuola di Avviamento commerciale dove ebbe modo di fare incontri occasionali con personaggi d’eccezione: Davide Lajolo e Luchino Visconti. Nel Dicembre 1949, gli zii e gli amici anconetani lo iscrissero all’Istituto d’Arte di Urbino, così nell’estate del ’51, si diplomò in Litografia. Poi, dal 1951 al 1955 insegnò nella scuola comunale di Disegno di Offida. Nelle sue prime opere e’ chiara l’influenza del suo insegnante di Figura all’Istituto d’Arte Arnoldo Battistoni. Nel 1965 gli venne affidato l’incarico di insegnamento alla scuola del libro di Urbino. Intanto la sua pratica incisoria andò affinandosi: n.1 e Pagliai al sole (1956). Con due Paesaggi marchigiani (1957) vinse il Premio Golfo La Spezia, primo di una lunga serie in Italia e all’estero. Si allontanò man mano dal figurativo (Grande Caduta, 1959), (Distacco, 1959), (Caduta, 1960). Questa tendenza si accentuò tra il 1961 e il 1964, con la riflessione sulle incisioni bianche a rilievo, che rimandava alla grande convergenza sul bianco che si ebbe negli anni Sessanta nell’arte italiana e non solo: in Lucio Fontana, Pietro Manzoni e Kazimir Malevic. In seguito con l’avvicinarsi agli ambienti milanesi con Santomaso, Guidi, Pomodoro la sua opera si distaccò dalle sue origini urbinate. 

 

Negli anni Sessanta, perseguì un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero: iniziò nelle principali rassegne dedicate alla grafica, in particolare la Biennale di Venezia del 1964, dove riscosse successo la serie delle Incisioni bianche a rilievo.

Nel 1966 iniziò a produrre tavole dipinte e serigrafie, con soggetti dal carattere di icone: indagava le proprietà cinetiche che compongono la materia e lo spazio che la contiene, secondo un’ottica scientifica che si caricava di valenze spirituali.

Negli anni Settanta si trasferì a Venezia, strinse amicizia con Virginio Guidi e con Ezra Pound.

Negli anni Ottanta divenne direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino: la sua produzione aveva perso ogni traccia figurativa in virtù di un’astrazione verso l’assoluto, in una gestualità informale. Era presente a numerosi eventi espositivi in Italia e all’estero.

Infine, negli anni Novanta, i suoi interessi si volsero alla scultura, intesa come strutturazione del vuoto, realizzando opere monumentali esposte in territorio marchigiano.

Giorgio Bompadre nelle Marche

Dipinti – Museo Palazzo Ricci, Macerata

Dove nasce l’arcobaleno – Parco Urbano di Scultura, Pesaro

Arcobaleni – Corso Carlo Alberto, Ancona

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