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Guelfo

Fabriano (AN), 1937 – Roma, 1997

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Vetrate della Chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Fabriano (particolare)

Guelfo, pseudonimo di Ulisse Gaetano Bianchini,  nasce a Fabriano nel 1937. Compie gli studi alla Scuola del Libro di Urbino.

Fra il 1957 e il 1963 ha l’occasione di frequentare il mondo romano e stringe rapporti con Francalancia, Bartolini, De Chirico e Cocteau. Nel 1961 è invitato da Oskar Kokoschka nel castello di Salisburgo, dove conosce Manzù. Esegue la serie di disegni Viaggio in Austria e ritrae Kokoschka ricevendo in cambio dall’artista austriaco il Ritratto di Guelfo – Velfen. Conosce Marc Chagall che gli dona il disegno Profilo di Guelfo e in occasione del compleanno dell’artista russo Guelfo gli regalerà Chagall ironico (collezione Vence, Francia).

Fra il 1965 e il 1973 è titolare della cattedra di Discipline pittoriche al Liceo Artistico di Roma. Compie numerosi viaggi in Francia dove incontra Magnelli, Picasso e Mirò. Grazie all’amicizia di George Visat, editore parigino, conosce molti artisti e inizia una collezione di opere su carta. Dal 1957 il suo Studio dell’Orologio, situato all’ombra della torre dell’orologio del Borromini, è punto d’incontro e poi sede “patafisica”. Viaggia a Berlino, in Grecia e Parigi, dove incontra Ernst, Tanning, Matta, Ray, Bellmer. Questi due ultimi eseguiranno foto e disegni per Guelfo. Nel ’71 fonda il “Giornale invisibile TIC biografici” e il Museo Internazionale l’Orologio. Conosce Buñuel, Hans Richter, Masson che lo ritrae in un disegno. Conosce Hartung, invitato dalla sua scuola, e Lam a Parigi.

Nel 1974 viaggia attraverso Olanda, Danimarca, Francia. Guidi e Cagli disegnano un suo ritratto. A Parigi conosce Dalì che schizza un suo profilo e le Gallerie di Visat e Berggruen espongono le sue opere. Nel 1977 è Pericle Fazzini a eseguire un suo ritratto. Nel 1978 viene fondata l’Associazione Museo Internazionale d’Arte Moderna – l’Orologio a Fabriano e Guelfo è presidente. Madame Arp dona l’opera Idol di Jean Arp come simbolo del Museo di Guelfo. Nel 1979 entra come protagonista nel romanzo La torre dell’Orologio di Franco Simongini. Esce il filmato nella rassegna televisiva “Artisti d’oggi” Guelfo e la torre dell’orologio con un testo di Giuliano Briganti e intervista di Sergio Pautasso, musiche Alvin Curran. Il Giornale Invisibile TIC (Diario di bordo biografico) diventa visibile ed esce in edizione d’arte: TIC di Guelfo, ovvero capricci a volo, Giorgio De Chirico, Guelfo e gli amici volanti, stampato a Roma da M. De Rossi, con la collaborazione di De Chirico, Arp, Dalì, Fazzini, Guidi, Kokoschka, Manzù, Mirò, Ray, Strazza, Turcato, poesie di Borges e altri. Al 1980 risalgono gli studi per un suo ritratto da parte di Riccardo Tommasi Ferroni. Angela Redini gli dedica un servizio televisivo: “Guelfo in bicicletta nei cortili barocchi di Roma”.

Nel 1983, Roberto Soldati realizza il film Guelfo, Tempo allo specchio che viene presentato al Festival del cinema di Salsomaggiore e dell’Aquila.

Dal 1983 alla morte nel 1997 a Roma, la sua biografia registra un’intensa attività pittorica come la messa in opera delle vetrate per la chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Fabriano e molteplici mostre. Guelfo, in questi ultimi tempi, continua a dare tregua alle sue inquietudini nei viaggi attraverso l’Europa.

 

Inaugurato nell’ottobre 2018 nei locali adiacenti la Biblioteca multimediale “R. Sassi”, il museo espone la collezione Guelfo e Marisa Bianchini, donata in questa occasione alla città di Fabriano. Le due sale ospitano le opere dell’artista, al quale è intitolato il museo, oltre ad una raccolta di opere grafiche dall’Impressionismo ai giorni nostri. La sezione che espone le opere di Guelfo, ripercorre alcuni dei temi ricorrenti nella sua produzione artistica. Nell’allestimento della prima sala oltre ai numerosi dipinti, realizzati con varie tecniche, si segnalano anche sculture in vetro, bronzo, ed alcune vetrate che costituiscono un genere particolarmente congeniale all’artista fabrianese. La raccolta di grafiche esposta nella seconda sala rappresenta invece un viaggio nella storia dell’arte del XIX e del XX secolo, una collezione che nel corso degli anni si arricchisce grazie ai numerosi viaggi attraverso l’Europa, che hanno messo in contatto Guelfo con alcuni degli artisti più rappresentativi del Novecento, soprattutto dadaisti e surrealisti (Hans Arp, Salvador Dalì, Joan Mirò, Jean Cocteau, André Masson, Man Ray, etc…). Una particolare sezione è inoltre quella che raccoglie diversi disegni, incisioni e opere di Giorgio De Chirico.

Guelfo nelle Marche

Vetrate della Chiesa di San Giuseppe Lavoratore – Fabriano (AN)

Museo Guelfo presso la Pinacoteca civica Bruno Molajoli – Fabriano (AN)

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