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Simone De Magistris

Caldarola (MC), 1538 ca. – 1613)

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Madonna della cintura, 1642-1645

Figlio di Giovanni Andrea, nacque a Caldarola (prov. di Macerata) nel 1538. Pittore e stuccatore, la sua attività si svolse per la maggior parte all’interno del territorio marchigiano, per una committenza costituita da piccole confraternite, Ordini monastici e Comunità locali.

Legato alla cultura manieristica, ne è uno dei più interessanti rappresentanti marchigiani. La sua pittura risente di suggestioni lottesche: dell’artista veneziano accoglie il senso della luce e del colore.

A quindici anni fu presentato dallo zio, Durante Nobili, a Lorenzo Lotto, ma rimase presso di lui solo otto giorni, probabilmente attratto dalle novità romane portate da Pellegrino Tibaldi presente nello stesso anno a Loreto. Il primo esordio è accanto al padre:

  •  a Vestignano nella Natività (1553), 
  • quindi a Ripatransone nella Madonna e santi (1559) della chiesa di S. Michele. 

Nel decennio 1560-70 firmò insieme al fratello Giovan Francesco alcune opere in cui si mescolano un generico eclettismo e l’ascendenza zuccaresca. Caratteri che si riscontrano:

  •  nell’Assunzione della Pinacoteca civica di Camerino firmata nel 1562, 
  • nella Crocifissione (1565) per la chiesa del Gonfalone ad Esanatoglia, 
  • nell’Adorazione dei magi del 1566 e nella Lapidazione di s. Stefano del 1569, ambedue della chiesa di S. Francesco a Matelica, 
  • mentre negli affreschi della cappella della Passione, dipinti nello stesso anno nel chiostro della medesima chiesa, 

momenti di misticismo visionario preannunciano una revisione lottesca. Dal 1560 iniziò a firmare da solo e fino al 1580 si impegnò soprattutto nel recupero di esperienze diverse da Raffaello a Lotto, da Tibaldi e Daniele da Volterra agli Zuccari, dai primi manieristi toscani alle stampe nordiche. Nel 1570 firmò:

  •  una Natività per la chiesa di S. Agostino a Fabriano, oggi nella Pinacoteca di quella città; 
  • nel 1574 per la chiesa di S. Rocco a Ripatransone firmò la Madonna e santi 
  • e nello stesso anno per la chiesa di S. Pietro in Castello ad Ascoli Piceno la Madonna con Bambino e santi
  • nel 1575 per la collegiata di S. Ginesio una Madonna del Rosario 
  • e nello stesso anno a Potenza Picena per la chiesa dei cappuccini una Madonna con Bambino e santi, e l’anno dopo, la Deposizione dalla Croce
  • Nel 1577 a Montefortino per la chiesa di S. Francesco firmò una Madonna del Rosario

Incaricato nel 1580 di dipingere gli archi trionfali ad Ascoli Piceno per le accoglienze al cardinal legato Sforza, nel 1580-82 eseguì:

  • la decorazione a stucco e ad affresco dell’abside del santuario di Macereto (Macerata);
  • intanto nel 1581 per la chiesa di Aschio a Visso dipinse una Madonna del Rosario
  • Nel 1583 per la chiesa di S. Oreste a Casavecchia (Camerino) firmò un’altra Madonna del Rosario
  • e l’anno dopo per la chiesa di S. Giovanni Battista ad Appignano la  Discesa dello Spirito Santo 
  • e per la chiesa di S. Antonio e S. Caterina a Potenza Picena una Madonna con Bambino e santi

Negli anni seguenti la composizione si formalizzò, assumendo una rigidità iconica in cui vennero riassorbiti i precedenti sia romani sia lotteschi mentre si assiste al recupero di una certa astrazione di ascendenza neogotica. Così nella: 

  • Madonna con Bambino, s. Andrea e s. Giacomo del battistero di Osimo firmata nel 1585, 
  • nella Madonna con Bambino e santi del Museo dell’Opera della basilica di S. Nicola a Tolentino 
  • e nella Madonna del Rosario (1588) della chiesa di S. Domenico ad Ascoli Piceno, oggi esposta nella Pinacoteca di quella città. 

In questo periodo si ipotizza un viaggio a Roma sotto la protezione del card. Evangelista Pallotta di Caldarola, suo mecenate, dal 1589 prefetto della Fabbrica di S. Pietro.

Al 1588 risalgono:

  •  gli affreschi della chiesa dei Ss. Martino e Giorgio a Vestignano (Assunzione della Vergine, Crocefissione e Cristo risorto e santi), 
  • e al 1590 per il card. Pallotta, la decorazione a stucchi e affreschi dell’abside della chiesa di S. Martino a Caldarola e la tela con il Transito di s. Martino, 

che lo indicano quale epigono di quella fiammata mistica che aveva visto convergere a Roma il De Vecchi ed El Greco. Per il card. Pallotta più tardi eseguì: 

  • la decorazione dei palazzo di Caldarola, oggi sede comunale, di cui vanno sottolineati lo Stanzino del Paradiso e la scena con il Sogno di Costantino nella prima sala, nonché le due scene raffiguranti la Sosta di papa Clemente VIII a Caldarola durante il suo viaggio a Ferrara (1598); 
  • per il medesimo committente dipinse alcune sale del castello Pallotta, sempre a Caldarola.

Al 1590 risale l’Allegoria:

  •  dei tre Regni per la chiesa di S. Maria della Rocca di Offida (oggi nel Municipio di quella città), 

firmata insieme al figlio, così come la Natività della chiesa di S. Maria della Carità ad Ascoli Piceno, ora nella collezione Zeri a Mentana. A questo stesso periodo appartengono:

  • i pannelli d’organo della chiesa di Force (Ascoli Piceno), raffiguranti le Storie della Vergine

e il Ritratto di poetessa di collezione privata di Firenze. Nel 1592 firmò una:

  • Madonna del Rosario per la chiesa di S. Domenico ad Ascoli Piceno. 

Il recupero del mondo nordico caratterizza i dipinti degli ultimi anni: 

  • la Pietà del 1594 della Pinacoteca di San Ginesio (Macerata), 
  • l’Ultima Cena, firmata nel 1598, per la collegiata di San Ginesio e nella stessa chiesa la Crocefissione e l’Andata al Calvario
  • Fra il 1598 ed il 1607 eseguì gli affreschi dell’abside della chiesa di S. Benedetto a Fabriano con le Storie della vita di s. Romualdo

Intanto, nel 1606, ad Ascoli Piceno dipinse una pala d’altare contornata di stucchi, oggi dispersa, per la chiesa di S. Maria della Carità, chiesa dove lavorava ancora agli stucchi nel 1610. 

  • Nel 1607, per la chiesa di S. Francesco a Sarnano, firmò un’Ultima Cena, e l’anno seguente 
  • la Madonna e santi oggi nella Galleria nazionale delle Marche di Urbino.

Si fa risalire al 1613 l’anno della morte del pittore.

Simone De Magistris nelle Marche

NATIVITÀ – PINACOTECA DI FABRIANO (AN) 

MADONNA E SANTI – CHIESA DI S. ROCCO, RIPATRANSONE (AP)

MADONNA CON BAMBINO E SANTI – CHIESA DI S. PIETRO IN CASTELLO,  ASCOLI PICENO

MADONNA DEL ROSARIO – COLLEGIATA DI SAN GINESIO (MC)

MADONNA CON BAMBINO E SANTI – CHIESA DEI CAPPUCCINI, POTENZA PICENA (MC)

DEPOSIZIONE DALLA CROCE – CHIESA DEI CAPPUCCINI, POTENZA PICENA (MC) 

MADONNA DEL ROSARIO – CHIESA DI S. FRANCESCO, MONTEFORTINO (FM)

ABSIDE DEL SANTUARIO DI MACERETO, VISSO (MC)

UNA MADONNA DEL ROSARIO – CHIESA DI ASCHIO, VISSO (MC) 

MADONNA DEL ROSARIO – CHIESA DI S. ORESTE, PIEVE TORINA (MC) 

DISCESA DELLO SPIRITO SANTO – CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA, APPIGNANO (MC)   

MADONNA CON BAMBINO E SANTI – CHIESA DI S. ANTONIO E S. CATERINA, POTENZA PICENA (MC)

MADONNA CON BAMBINO, S. ANDREA E S. GIACOMO – BATTISTERO DI OSIMO (AN)

MADONNA CON BAMBINO E SANTI – BASILICA DI S. NICOLA, TOLENTINO (MC)

MADONNA DEL ROSARIO – PINACOTECA, ASCOLI PICENO 

AFFRESCHI DELLA CHIESA DEI SS. MARTINO E GIORGIO, VESTIGNANO (MC

ABSIDE DELLA CHIESA DI S. MARTINO, CALDAROLA (MC)

TRANSITO DI S. MARTINO – CHIESA DI S. MARTINO, CALDAROLA (MC)

DECORAZIONI – SEDE COMUNALE DI CALDAROLA (MC)

AFFRESCHI – CASTELLO PALLOTTA, CALDAROLA (MC)

ALLEGORIA DEI TRE REGNI – MUNICIPIO DI OFFIDA (AN)

PANNELLI D’ORGANO – CHIESA DI FORCE (AP) 

MADONNA DEL ROSARIO – CHIESA DI S. DOMENICO, ASCOLI PICENO

LA PIETÀ  – PINACOTECA DI SAN GINESIO (MC) 

ULTIMA CENA – COLLEGIATA DI SAN GINESIO (MC)

CROCEFISSIONE COLLEGIATA DI SAN GINESIO (MC)

ANDATA AL CALVARIO – COLLEGIATA DI SAN GINESIO (MC)

ABSIDE DELLA CHIESA DI S. BENEDETTO, FABRIANO (AN) 

ULTIMA CENA – CHIESA DI S. FRANCESCO, SARNANO (MC) 

LA MADONNA E SANTI – GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE, URBINO (PU)

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